Quello dei Pokemon è stato il primo gioco elettronico che abbia mai provato. Infatti, ad un remoto Natale, mio zio regalò a mia sorella un Gameboy con Pokemon Giallo.
Alla fine chi usurò il gioco fui io e non mia sorella, questo perché mi appassionò molto e ci giocavo non appena potevo.
L’avvento di Pokemon Rosso Fuoco
Qualche anno dopo la Nintendo fece uscire una rivisitazione più moderna del suddetto gioco. Erano le versioni di Pokemon Rosso Fuoco e Verde Foglia. Ai tempi andavo alle medie e ci giocavo con i miei compagni. Giravano un sacco di leggende su quel gioco, come catturare alcuni pokemon leggendari che nessuno, se non nei film, aveva mai visto su quelle cartucce, dunque finire il Pokedex pareva una impresa impossibile.
Gli emulatori
La moda passò e io non ci giocai più. Finché ai primi anni delle superiori, tornarono di moda grazie agli emulatori: dei software che funzionavano su pc o smartphone che permettevano di giocare al gioco senza avere il Gameboy e la cartuccia. Con gli emulatori si avevano un sacco di strumenti in più. Si poteva far andare il tempo più velocemente e si potevano usare i trucchi, cioè dei codici che sbloccavano funzionalità aggiuntive e ti facevano trovare pokemon che non avevo mai trovato nel gioco usando la cartuccia. Da qui, con l’aiuto di internet, scoprii che quei pokemon non erano solo leggende. Essi esistevano davvero e si potevano ottenere anche nelle cartucce tramite eventi particolari. Purtroppo però essendo passato troppo tempo non avrei mai potuto parteciparvi in quanto la Nintendo mirava giustamente a titoli più moderni.
Dunque dovevo rassegnarmi, il Pokedex nella cartuccia non l’avrei mai terminata.
L’Action Replay
Tuttavia tempo dopo scoprii che quei codici che si inserivano negli emulatori, non erano altro che codici che si potevano usare fisicamente anche con le cartucce tramite dispositivi come Xploder, Gameshark o Action Replay. Così mi informai, ma scoprii che ormai erano oggetti da collezione e che costavano più di 60 euro. Una spesa che non giustificava il mio fine.
Il cavo XBOO
Da questo mi è partito un dubbio: non posso scambiare dei pokemon tra emulatore e Gameboy? Così avrei raggiunto il mio scopo, che ormai era diventato un pallino. Ero determinato a raggiungerlo. Mi sono studiato decine di discussioni su internet, sia in italiano che inglese, ma anche spagnolo e francese. Nessuno aveva provato a fare la cosa e anche se la domanda era stata fatta più volte veniva subito liquidata con un “è impossibile”. Quasi sul punto della rassegnazione però trovai un sito ormai abbandonato di alcuni sviluppatori del Gameboy. Tramite un cavo auto-costruito, chiamato XBOO, si poteva collegare il Gameboy al computer e caricare piccoli programmi. Così trovai subito che qualcuno aveva creato un programma che permetteva di portare su computer i salvataggi delle proprie cartucce e viceversa.
La mia idea
Così la mia idea è stata la seguente:
- Portare il salvataggio della mia cartuccia sul PC.
- Caricare il salvataggio sull’emulatore.
- Usare i codici per ottenere ciò che mi mancava
- Creare un nuovo salvataggio
- Riportare il salvataggio modificato dentro alla cartuccia.
E così feci, dopo aver superato mille problemi tra saldature improbabili, schemi sbagliati, sistemi operativi non adeguati, porte del computer non funzionanti… alla fine ce l’ho fatta e ho completato l’agognato Pokedex. Ci ho messo solo 15 anni, direi un Record!
Se ti è interessato, guarda questo tutorial su come costruire un cavo XBOO